Farmacia: nuovo candidato farmaco contro i patogeni resistenti della tubercolosi

12.12.2025
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I ricercatori della Martin Luther University Halle-Wittenberg (MLU) hanno sviluppato una nuova e promettente sostanza attiva contro i batteri della tubercolosi. In laboratorio, il team ha prodotto un composto che inibisce la produzione di energia degli agenti patogeni e li fa morire. I farmaci esistenti funzionano in modo simile, ma l'agente patogeno diventa sempre più resistente a questi farmaci. I risultati dello studio, a cui hanno partecipato altri ricercatori tedeschi, statunitensi e canadesi, sono stati pubblicati sul "Journal of Medicinal Chemistry".

La tubercolosi è una delle malattie infettive più gravi al mondo. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede circa otto milioni di nuovi casi e oltre un milione di decessi solo nel 2024. "La malattia polmonare causata dal Mycobacterium tuberculosis è spesso fatale se non viene trattata con farmaci antimicobatterici", spiega il dottor Adrian Richter dell'Istituto di Farmacia dell'Università di Los Angeles, che da diversi anni è impegnato nella ricerca di sostanze attive contro i micobatteri.

Un farmaco consolidato contro la tubercolosi è la bedaquilina, che viene somministrata per diversi mesi secondo un rigido regime di trattamento. "La bedaquilina inibisce l'attività della cosiddetta ATP sintasi del patogeno. Si tratta di un enzima complesso che è responsabile della produzione di energia nei batteri. Se questo enzima viene disattivato, il batterio muore", spiega Richter. Il problema: la resistenza all'antibiotico bedaquilina sta già emergendo, nonostante il suo uso sia diffuso solo da dieci anni.

Un team guidato da Adrian Richter ha ora sintetizzato una sostanza attiva che ha il potenziale per essere utilizzata anche contro i patogeni resistenti della tubercolosi. Anche questa sostanza ha come bersaglio l'ATP sintasi dei batteri, ma attacca un sito diverso dell'enzima rispetto alla bedaquilina. "La base chimica è costituita dalle cosiddette ammidi acide quadrate. Questi composti sono così chiamati perché la loro struttura di base è effettivamente quadrata. La loro struttura chimica consente di integrare diversi gruppi molecolari e di modificare in modo specifico le proprietà in una sorta di regolazione chimica fine", spiega Richter. La ricerca sulle ammidi acide quadrate è in corso da diversi anni, ma a causa della loro instabilità metabolica e della loro tossicità per le cellule del corpo, i rappresentanti sintetizzati finora non sono adatti come farmaci.

Il nuovo principio attivo con il codice PRP020 non presenta questi svantaggi. È il candidato più promettente tra le numerose varianti prodotte nell'ambito dello studio dell'MLU. Successivi test sui batteri della tubercolosi e sugli enzimi ATP sintasi isolati dei batteri hanno confermato l'elevata efficacia del PRP020. Ulteriori indagini hanno inoltre dimostrato che il principio attivo non è tossico per le cellule dei mammiferi e viene degradato solo lentamente dagli enzimi epatici. Il team di Halle è stato supportato da ricercatori del Leibniz Lung Centre Borstel, dell'Helmholtz Institute for Pharmaceutical Research Saarland e di altre istituzioni scientifiche in Germania, Stati Uniti e Canada.

Dopo il successo del lavoro preliminare in laboratorio, i farmacisti sperano di passare rapidamente alla fase successiva della ricerca: i test su modelli animali dovrebbero mostrare come il candidato farmaco si comporta in un organismo vivente. Solo allora potrà essere testato sui pazienti in studi clinici. "Siamo ottimisti, ma dobbiamo anche essere chiari: probabilmente solo tra qualche anno sarà possibile dire con maggiore precisione se le nostre sostanze potranno essere sviluppate in un farmaco pronto per il mercato", spiega Richter. La sperimentazione e lo sviluppo di nuovi farmaci è un processo complesso, lungo e costoso che, in ultima analisi, viene svolto dall'industria farmaceutica.

Tuttavia, i nuovi principi attivi basati sull'ammide di acido squarico non attaccano solo gli agenti patogeni della tubercolosi. Adrian Richter si sta concentrando anche su altri micobatteri, come il Mycobacterium avium. Questo batterio, naturalmente resistente a molte sostanze antibatteriche, si annida spesso nei polmoni dei pazienti affetti da fibrosi cistica e causa gravi danni ai tessuti. "I nostri test non mostrano ancora gli stessi forti effetti dei batteri della tubercolosi, ma l'attacco all'ATP sintasi dei micobatteri è generalmente promettente. Continueremo a seguire questa strada", afferma Adrian Richter.

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