Gli incubi frequenti triplicano il rischio di morte precoce e accelerano l'invecchiamento

"Il nostro cervello addormentato non è in grado di distinguere i sogni dalla realtà"

24.06.2025
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Una nuova ricerca presentata al Congresso 2025 dell'Accademia Europea di Neurologia (EAN) rivela che gli incubi frequenti sono associati a un invecchiamento biologico significativamente accelerato e a un rischio di morte prematura più che triplicato. Questo studio è il primo a dimostrare che gli incubi predicono in modo indipendente un invecchiamento biologico più rapido e una mortalità più precoce, anche dopo aver tenuto conto di altri problemi di salute.

Guidato dal dottor Abidemi Otaiku dell'UK Dementia Research Institute e dell'Imperial College di Londra, lo studio ha analizzato i dati di 2.429 bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni e 183.012 adulti di età compresa tra i 26 e gli 86 anni in sei coorti di popolazione a lungo termine.

La frequenza degli incubi negli adulti è stata auto-riferita all'inizio dello studio e i partecipanti sono stati seguiti fino a 19 anni. Per i bambini, la frequenza degli incubi è stata riferita dai genitori all'inizio dello studio.

I risultati hanno mostrato che gli adulti che riferivano incubi settimanali avevano una probabilità più che tripla di morire prematuramente (prima dei 70 anni) rispetto a coloro che sperimentavano raramente o mai incubi. I bambini e gli adulti con incubi più frequenti mostravano anche un invecchiamento biologico più rapido, che spiegava circa il 40% dell'aumento del rischio di mortalità.

In particolare, gli incubi settimanali sono risultati un fattore predittivo di morte prematura più forte di altri fattori di rischio accertati, come il fumo, l'obesità, la cattiva alimentazione e la scarsa attività fisica.

"Il nostro cervello addormentato non è in grado di distinguere i sogni dalla realtà", ha spiegato il dottor Otaiku. "Ecco perché gli incubi spesso ci svegliano sudati, con il fiatone e il cuore che batte all'impazzata, perché è stata attivata la nostra risposta di lotta o fuga. Questa reazione allo stress può essere ancora più intensa di quella che sperimentiamo da svegli".

E continua: "Gli incubi portano a un aumento prolungato del cortisolo, un ormone dello stress strettamente legato a un più rapido invecchiamento cellulare. Per coloro che sperimentano spesso gli incubi, questo stress cumulativo può avere un impatto significativo sul processo di invecchiamento. Inoltre, gli incubi disturbano la qualità e la durata del sonno, compromettendo l'essenziale processo di ripristino e riparazione cellulare durante la notte. Gli effetti combinati di stress cronico e sonno disturbato contribuiscono probabilmente ad accelerare l'invecchiamento delle nostre cellule e del nostro corpo".

L'associazione tra incubi frequenti e invecchiamento accelerato è rimasta coerente tra tutte le età, i sessi, le etnie e le condizioni di salute mentale, indicando un effetto universale. Anche gli incubi mensili sono stati collegati a un invecchiamento più rapido e a un aumento della mortalità rispetto a quelli rari o assenti, sottolineando l'importanza di ridurre la frequenza degli incubi nella popolazione.

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