In che modo i nostri geni influenzano il nostro olfatto?

Differenze tra donne e uomini

01.08.2025
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L'olfatto non è solo una questione di gusto, ma è anche influenzato dai nostri geni. Un team internazionale di ricercatori guidato da scienziati dell'Università di Lipsia ha condotto il più grande studio genetico finora realizzato sull'olfatto umano. I ricercatori dell'Istituto di Informatica Medica, Statistica ed Epidemiologia (IMISE) hanno identificato sette nuove regioni genetiche associate alla nostra capacità di percepire gli odori. A lungo termine, le scoperte potrebbero contribuire a migliorare la comprensione dei disturbi olfattivi e consentire una diagnosi precoce delle malattie. Il documento scientifico è stato pubblicato su Nature Communications.

L'olfatto è il meno studiato dei nostri sensi, nonostante il fatto che i disturbi olfattivi possano compromettere significativamente la qualità della vita e possano fornire importanti indizi sulle malattie di base. Lo studio ha analizzato le basi genetiche dell'olfatto in oltre 21.000 persone di origine europea. Particolare attenzione è stata rivolta alle potenziali differenze tra uomini e donne. A tal fine, i ricercatori hanno utilizzato i cosiddetti studi di associazione genomica, in cui viene confrontato il materiale genetico di un gran numero di individui.

Legami tra olfatto, Alzheimer e ormoni

"Abbiamo identificato dieci regioni genetiche associate alla capacità di rilevare odori specifici - sette di queste sono nuove scoperte. Tre di queste regioni mostrano anche effetti specifici per il sesso, ovvero funzionano in modo diverso negli uomini e nelle donne", spiega il professor Markus Scholz, ricercatore principale dello studio presso l'Istituto di Informatica Medica, Statistica ed Epidemiologia dell'Università di Lipsia. I risultati aiutano a spiegare perché le donne, ad esempio, percepiscono gli odori in modo diverso durante il ciclo mestruale o la gravidanza. Potrebbero inoltre sostenere gli sforzi per adattare le diagnosi mediche più strettamente al sesso biologico.

Un altro risultato chiave dello studio: "Esiste un legame tra il rischio di malattia di Alzheimer e la capacità di percepire gli odori. Questo rafforza l'evidenza che l'olfatto, gli ormoni sessuali e le malattie neurodegenerative sono interconnessi", afferma Franz Förster, primo autore dello studio e ricercatore all'inizio della carriera presso la Facoltà di Medicina. Gli effetti genetici identificati nell'analisi attuale erano limitati a singoli odori: non esisteva un singolo "locus genetico universale" che influenzasse la percezione di più odori.

Identificare gli odori di tutti i giorni usando penne odorose

Nello studio LIFE per adulti di Lipsia e in altri studi partner, ai partecipanti è stato chiesto di identificare dodici diversi odori quotidiani presentati con speciali penne profumate. Le loro risposte sono state confrontate con dati genetici e analizzate in una meta-analisi su larga scala condotta dall'Istituto di Informatica Medica, Statistica ed Epidemiologia.

Attualmente è in corso uno studio ancora più ampio nell'ambito della coorte nazionale tedesca (NAKO Gesundheitsstudie), a cui partecipa anche l'Università di Lipsia. Vi partecipano circa 200.000 persone. I ricercatori dell'Istituto di Informatica Medica, Statistica ed Epidemiologia sperano di poter esaminare presto le differenze genetiche e sessuali nell'olfatto in modo ancora più dettagliato.

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